Contro-canto improduttivo
Contro-canto improduttivo.
Nacqui questo giorno 54 anni fa. Ho iniziato a vedere la gente morire per ragioni varie e per varie addotte motivazioni para religiose a 18 anni quando venni mandato in Libano con le forze dell’esercito italiano. Ero in quella città divisa in due metà sana ed economicamente valida e metà distrutta che era Beirut.
Ho seguito la morte per mestiere, ho fotografato la Magliana del Canaro, l’uomo che mise un’altro uomo in una gabbia e lo fece letteralmente a pezzi per vendetta come ho fotografato il risultato politico della morte dell’ideale socialista Jugoslavo, in quel paese mentre tutti i leader occidentali inneggiavano alla morte del dittatore comunista interi paesi venivano distrutti e le popolazioni venivano decimate.
Ho fotografato Israele, ho vissuto i suoi ideali di democrazia e religione mentre una parte della popolazione iniziava un viaggio senza ritorno e la morte faceva da sottofondo a canti e balli.
Da quei giorni ormai lontani ad oggi il filo conduttore di morte e distruzione mi segue implacabile, vero lo ho cercato per fotografarlo, colpa mia. Avrei potuto avere una vita normale con normali accadimenti, ma cosa c’è di più normale di una guerra e della morte? La verità assoluta non esiste come non esiste un Dio che imponga la morte di un’essere umano solo perché crede in un Dio diverso. Questa è una verità che ho imparato in Israele come in Jugoslavia, una verità ora conosciuta anche dai morti di Parigi.
Tanti morti, tante guerre che sono tutte implacabilmente ed inutilmente uguali a loro stesse inutili e senza senso ma che continuano nel loro giro infecondo e brutale come è brutale ed infeconda l’idea stessa di guerra.
Quanto pesa e vale un morto di Parigi? Cosa ha di diverso dai morti di Dakka bombardata dai Francesi ieri sera per trenta volte? Una pallottola sparata da un soldato occidentale è diversa e più giusta da quella sparata da un terrorista islamico? Sono domande che uno come me che ha visto le pallottole sparate da una o dall’altra parte si chiede da 36 anni.
La guerra in Siria è iniziata subito dopo la fine della prima guerra mondiale è da quel momento in cui Inghilterra e Francia decisero che esistevano nazioni che la storia non conosceva che si combatte per denaro, petrolio e gas. E si continua a combattere per denaro, petrolio e gas.
L’11 settembre come il 13 novembre non insegneranno nulla e per nulla saranno accaduti, in nome di quei morti si faranno altri morti ed in nome del denaro si continueranno guerre assurde.
In nome e per conto della lotta la terrorismo si distruggeranno libertà e democrazie come per garantirsi una rielezione a presidente della grande Francia Hollande massacrerà civili che non parlano francese ne sanno dove sia Parigi.
Tanti auguri a me che alla mia età non andrò più a fotografare morte e distruzione.
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio