Da disoccupato semplice di cosa ho bisogno?
Da disoccupato semplice di cosa ho bisogno.
Sinceramente non credo ci sia bisogno di ulteriori “associazioni” di disoccupati, personalmente non ho bisogno di altre discussioni infinite, punti di vista personali che vengono detti come fosse verbo senza che alla fine si raggiunga una sintesi ed un progetto di intervento.
Lo stesso dicasi di altri gruppi su FB o su altre piattaforme social. Non ho bisogno di autocoscienza, la mia condizione di disoccupato la vivo sulla mia pelle tutti i giorni. Chi deve prendere vera coscienza della situazione non siamo noi ma chi ci governa a tutti i livelli. Dal parlamento alle regioni ai comuni.
Ho bisogno di agire, farmi vedere, farmi sentire. Ho bisogno che si parli di me delle mie difficoltà dei miei diritti inevasi. Ho bisogno di sensibilizzare il mondo che mi circonda. Ho bisogno di creare un’area di consenso e di presa di coscienza.
Non ho bisogno di altri generali o capitani ho bisogno di un’esercito di soldati semplici che creano dal basso un’onda di protesta. Un’esercito che metta in contraddizione le classi dirigenti del paese e le costringa a tener presente le mie istanze in ogni decisione che prendono.
Non ho bisogno di rappresentanti che interloquiscono con legislatori a nome e per conto loro, con i loro punti di vista e le loro proposte che nella maggioranza dei casi non corrispondono con le mie di esigenze e tantomeno con le mie istanze. Un’esempio eclatante è l’associazione Atdal over 40 che viene convocata in commissione lavoro del Senato e si mette in polemica con il M5S su se sia opportuno il reddito di cittadinanza o più indicato l’assegno di disoccupazione.
Chi ha bisogno di questo tipo di polemiche?
Loro i legislatori, certamente non io. Non dobbiamo dare loro l’opportunità di nascondersi dietro polemiche astruse e senza senso, dobbiamo metterli difronte la pura realtà punto.
La realtà è che lo stato ci ha abbandonato a noi stessi, lo stato non assolve i suoi doveri nei confronti di cittadini in difficoltà non li protegge ne li instrada su opportunità di reinserimento. Lo stato ha prodotto l’assurdo che intere classi lavorano e guadagnano sulla pelle di chi è disoccupato. Finanziano miriadi di corsi di aggiornamento inutili per il lavoro ma estremamente redditizie per la moglie dell’assessore.
Non hanno una politica sul lavoro diversa da quella di creare precarietà e nella precarietà paura del futuro che è utile solo e soltanto ai datori di lavoro, dando loro ulteriori possibilità di sfruttamento della classe lavoratrice. Senza diritti non è lavoro ma sfruttamento, sottomissione, paura.
Ho bisogno di agire in prima persona, un milione di persone che agiscono in prima persona fanno un rumore assordante.
Arrivare ad una manifestazione nazionale indetta dal basso senza intermediazione alcuna, senza slogan o bandiere, senza partiti o sindacati che se vogliono si aggregano ma non fanno da leader o promotori.
Una non manifestazione ma una passeggiata turistica di un milione di disoccupati.
E’ un sogno? Bè lasciatemi sognare.
Nel frattempo ho bisogno di invadere il paese, incartarlo con una pubblicità disoccupata, farmi vedere e sentire, andare sotto le finestre degli assessori regionali al lavoro per farmi vedere e fargli capire che non si possono più intascare i soldi pubblici destinati alle politiche del lavoro.
Andare al Ciof e renderli coscienti che da oggi in poi devono guadagnarsi lo stipendio, che devono darmi servizi rendermi in grado di propormi sul mercato del lavoro, che loro non stanno in quegli uffici per essere funzionali al sistema.
Potrei continuare con una lista infinita.
Ho bisogno di sentire altri disoccupati che si sentono in sintonia con me e discutere non del cielo e della terra ma di azioni possibili che ci mettano sul tavolo come soggetti e non oggetti.
Vi aspetto con ansia
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio