Disoccupato cornuto e contento.

18.08.2015 06:36

Disoccupato cornuto e contento.

 

Questa estate è veramente un’ estate particolare, la sto’ passando seduto ad un tavolino, in mutande con il ventilatore, caffè,  sigarette e tastiera. 

Attendo che passi ferragosto, nella mia testarda attesa che qualcuno degli attori politici che ho contattato finisca le ferie e mi convochi per parlare. Non mi aspetto soluzioni ma almeno ascolto.

 

Una guerra con i mulini al vento, una singolar tenzone fra me e i sordi, gli inadempienti quelli dalla risposta sempre uguale “Sa’ la crisi”. 

Se incontro sta’ crisi per strada gli faccio un culo così esteso che dentro ci aprono un centro commerciale.

 

Oh è sempre colpa sua, si vendono i posti di lavoro nel pubblico impiego? “Sa’ la crisi”. Ti prendono per il culo alla ennesima intervista? “Sa’ la crisi”. I centri per l’impiego sono una offesa all’intelligenza di chi cerca lavoro? “Sa’ la crisi” e che cazzo sta’ crisi.

 

Mi sembra di parlare con la mia prima ex moglie (Curiosoni!!!!! della mia vita sentimentale forse vi parlerò in seguito) Loredana della quale ho accennato in un precedente post. 

 

Mi metteva una busta piena piena di corna e quando alla fine gli dissi che ne avevo abbastanza di dividere le mie esperienze sessuali fra me lei ed il quartiere intero mi rispose “Sai ho bisogno di colmare le carenze affettive della mia infanzia”. 

Rimasi inebetito, sconcertato. Riuscii solo a dirle: “Ma vaffanculo tu e ste' carenze”….

 

Sì sto parlando con i sordi. Pieni di loro stessi e di un’infinita ignoranza, ma l’ignoranza non è sempre accettabile e difendibile in casi come questi è criminale e va combattuta.

 

Ma non sono ignoranti, il problema vero è che sono funzionali al cambiamento che è avvenuto e che oggi relega uno strato enorme di questa nazione nell’inattività produttiva.

 

Come dicevo ad una mia nuova amica FB, il problema è enorme e difficilmente risolvibile. 

Siamo passati da una situazione in cui la disoccupazione era temporanea e con il tempo risolvibile ad una situazione in cui i disoccupati sono uno strato sociale vero e proprio. 

Non hanno ancora piena coscienza di classe e non si rendono conto che le loro istanze non sono più personali ma di gruppo sociale vero e proprio.

 

La tendenza ad isolarsi, a percepire la situazione come una situazione dovuta ad incapacità ed ignoranza personale è comune alla maggioranza dei disoccupati. 

 

Non ci si rende conto che questo atteggiamento è funzionale al nuovo sistema sociale che credo sia voluto e pianificato. 

Più il disoccupato è isolato e depresso e più è controllabile. 

Più il disoccupato vive la sua situazione come una casualità personale e più forte è la capacità di renderlo suddito. 

I cambiamenti sociali, gli stravolgimenti economici, i passaggi fra economie di un tipo ad economie diverse e divergenti fanno sempre delle vittime, in questo momento ed in questo caso le vittime siamo noi disoccupati.

 

Sì credo proprio che ci vuole Marx (Chiedo umilmente scusa). 

La presa di coscienza della propria situazione è fondamentale e propedeutica alla difesa dei propri diritti. 

Prima ci rendiamo conto che siamo divenuti strato sociale e prima saremo in grado di difenderci e trovare soluzioni  alle nostre istanze. 

 

Non mi vergogno della mia disoccupazione, ho conoscenze, capacità ed abilità utili alla società. 

Posso essere produttivo e positivo ma è la nuova forma socio-economica che mi vuole improduttivo ed isolato, funzionale al completo controllo di tutti gli attori sociali. 

 

Sono fiero di essere disoccupato appartengo ad uno strato sociale voluto e pianificato, la mia un tempo veniva definita coscienza di classe.

 

Vostro

 

Disoccupato-incazzato-insonne

 

Claudio