Dove è la fiducia dei disoccupati?

29.04.2016 10:04

In una situazione inamovibile, dove si proclamano vittorie dello 0, qualcosa e contemporaneamente continua lo stillicidio di chiusure delle piccole attività imprenditoriali, passata ossatura di un’economia che non ha mai avuto né la voglia di crescere né tanto meno ha sperimentato la volontà politica di migliorare il mercato interno per farlo divenire una piattaforma concreta e pretendere un posizionamento diverso della nazione nel mercato del lavoro internazionale, dove sta la fiducia dei disoccupati?

 

Come può una politica che continua imperterrita nel difendere antichi poteri imprenditoriali, scelte fatte per la sola di difesa ad oltranza di antiche famiglie colme di potere economico o tuttalpiù stupidi tentativi di sostituire quelle famiglie con nuovi attori amici di amici, garantire non solo la crescita economica del paese ma il rientro al lavoro di un numero enorme di persone espulse da qualsivoglia attività lavorativa?

 

Dove sta in questo quadro la fiducia dei disoccupati?

 

Domande a cui rispondono fotografie scattate durante cene eticamente impresentabili. Poletti seduto difronte ad Alemanno alla cena per festeggiare non so quale target raggiunto da una “cooperativa” di ormai chiara appartenenza mafiosa. 

Certo Poletti in qualità di presidente della Lega delle Cooperative aveva non solo il diritto di presenziare a quella cena ma il dovere. 

 

Al contempo in qualità di presidente della Lega aveva anche il dovere di difendere lo statuto delle cooperative, la moralità delle cooperative. È certo che molto tempo prima dei quella cena fra mafiosi avrebbe dovuto porre delle domande serie ed eventualmente essere lui nel denunciare alla magistratura le evidenti storture del mercato che venivano costantemente perpetrate a Roma a favore di quella cooperativa che pagava il conto del ristorante.

 

Come può un Ministro come lui che ha dimostrato un tal livello di disattenzione garantire politiche serie, eque sul lavoro? 

 

Dove può riporre la fiducia il disoccupato di Melfi che ha visto la legislazione nazionale piegata ed asservita alle esigenze di Marchionne?

 

Dove può riporre la sua fiducia il disoccupato ex impiegato bancario che ripose i suoi risparmi in banche gestite da amici del circolo magico Renziano e che oggi non ha più il becco di un quattrino?

 

La fila quotidiana al centro per l’impiego, inutile perdita di tempo passata in uffici gestiti da enti non più esistenti e mai sostituiti che attendono da anni che il governo dica cosa devono fare.

 

Le innumerevoli email con allegati curricula che non avranno mai risposta, le speranze riposte in interviste con datori di lavoro che hanno nel cassetto una tonnellata di lettere che raccomandano amici di amici di amici.

 

Le lettere minacciose di Equitalia, il fare la spesa spaccando il centesimo e finire con sul tavolo da pranzo qualità di cibo sempre più scadente. L’acqua venduta a privati che costa sempre di più e che rischi ti venga tagliata. Le incomprensibili fatture per l’energia elettrica che attendono nel cassetto di essere evase non ha ancora insegnato nulla ai disoccupati.

 

I disoccupati sono davanti al computer che urlano e si disperano nei social e non nelle strade.

 

La fiducia dei disoccupati non è nemmeno in loro stessi e non si organizzano e non si fanno rappresentare i disoccupati sono isole solitarie nel mezzo di un mare scuro e tempestoso.

 

Seduti attendono e voteranno per Poletti e Renzi sperando che passi la nottata.

 

Vostro

Claudio Pezzetta


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