Io, me, me stesso e la disoccupazione.

06.08.2015 03:56

Io, me, me stesso e la disoccupazione.

 

Mi deprimo facile, passo tra ondate di estrema attività cerebrale all’assoluta apatia dei pensieri.

Vorrei cambiare il mondo ed allo stesso tempo non riesco a cambiarmi le mutande.

 

Scrivere questo Blog aiuta nel riordinare i miei pensieri ed a rompere le palle a chi legge. 

 

Passo il tempo fra me stesso, me ed io. Mi manca tantissimo scherzare con il collega ed incazzarmi per gli atteggiamenti da super eroe del caporeparto. La prosopopea del direttore dello stabilimento quella mi era necessaria, sentire il suo spanglish, il suo parlar inglese con i clienti che lo guardavano con evidente sarcasmo facendogli ripetere cento volte la stessa parola così per ridere.

 

La sirena ed il cartellino. Simboli del mio essere produttivo, non necessario, ma parte di un processo, di una società.

 

Deprimente. 

 

Ao sta cazzo di disoccupazione fa diventare poetici, romantici quasi innamorati del padrone. 

Mi devo preoccupare. 

 

La famiglia dorme, tacci loro quanto dormono. Ascolto il dolce russar di nari. Le parole confuse dei sogni dei figli che non stanno zitti manco di notte e la compagna di questa mia vita disoccupata che sciolta sul letto, stanca della sirena e del cartellino chissà cosa sogna.

 

Io, me stesso e me qui a giocare con parole, punti e virgole aspetto l’alba di un nuovo giorno che non avrà nulla di diverso da ieri o stanotte.

 

Domani inizierà un nuovo giorno che certamente sarà uguale a ieri come ieri era uguale all’altro ieri. Caffè latte biscotti ed incazzature infinite.

 

Vostro

 

Disoccupato-incazzato-insonne

 

Claudio