La mente disoccupata
La mente disoccupata.
La mente disoccupata è una bella mente divaga fra pali e frasche e di pensiero in pensiero rincorre il solito sogno, divenir una mente occupata.
Nulla accade, i giorni si rincorrono uno dietro l’altro sempre uguali ma la mente no.
Ogni secondo sobbalza, si inarca in vedute di culi incredibilmente belli e sogna di iniziare almeno un nuovo amore, ma niente accade e rimane lì delusa anche nei sentimenti. Non vuole frapporre altre donne alla donna compagna, questo no, vorrebbe solo che qualcosa di travolgente accadesse ma nulla accade.
La mente disoccupata rincorre una vita troppo cara non solo di costi ma del nulla che è costretta a vivere.
Si indigna quando prende coscienza della sua solitudine non voluta, si indigna quando percepisce che chi parla di lei lo fa solo per secondi e terzi fini.
La mente disoccupata ragiona e capisce che anche quando cambi nome ad una cosa essa può rimane uguale a se stessa.
Puoi dire che le assunzioni a tempo indeterminato crescono ma se quel contratto non difende la dignità del lavoro ed il lavoratore può essere rimandato a casa senza motivo lecito e la sua paga rimane una paga da miseria con contratto definitivo o no il lavoro è un lavoro precario.
La mente disoccupata sorride quando pensa che sicuramente il governo con il Renzi nazionalpopolare in testa un giorno dichiarerà che l’Italia è a disoccupazione zero, tutti assunti all’INPS senza busta paga, senza salario, senza ferie pagate, assistenza sanitaria o marchette ma tutti assunti.
La mente disoccupata è cosciente che nella disoccupazione sono tutti uguali. Non esistono discriminanti ne di pelle o colore o credo.
Nella disoccupazione è la vera uguaglianza e democrazia, ma è e rimane pur sempre un abominio sociale, una sofferenza di molti non si annulla ma si moltiplica.
La mente disoccupata è cosciente delle differenze sociali e ne ha paura.
Il nemico del disoccupato non è il salariato o l’impiegato ma la frattura fra l’uno e l’altro si allarga e viene usata per procrastinare all’infinito l’incapacità dei governanti di risolvere l’arcano.
Non progettano politiche industriali ma fanno politiche mirate ai soliti noti.
Non intervengono sui costi generali ma li moltiplicano all’infinito per garantirsi il loro income di denaro e potere.
Non mettono al centro l’uomo come essere pensante e pulsante ma l’interesse ed il denaro creando una molteplicità di organizzazioni finanziarie fini a se stesse e non alla produzione ed alla convivenza civile.
La mente disoccupata è cosciente che per alleggerire le mancanze della sua vita faranno guerre e creeranno nemici laddove nemici non esistono ed inventeranno Dei nemici fra loro.
La mente disoccupata è una mente giusta e cosciente della sua condizione.
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio