Mi arrendo, sono stato sconfitto. Magari due spaghi all'amatriciana come Dio comanda.
Martin Luther King disse:
Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diverrete se non fate nulla per cambiarla.
Ho provato, provo e proverò ad incitarvi, insisto ed insisterò nel dirvi che fino che rimarrete in casa appiccicati alla tastiera dei vostri computer per spedir curriculum vitae invano sarete responsabili della vostra inattività e disoccupazione.
Non è per difficoltà economiche o sociali che siete disoccupati ma per l’insipienza, la spregiudicata presa di parte dei vari governi, per il loro tentativo di riportare i rapporti sociali indietro nel tempo. Non è manomettendo il diritto ad un lavoro equamente retribuito, con chiari doveri ma anche difesi diritti che si rilancia l’economia di una nazione. Come non è attraverso il cottimo che si risana un’azienda, con questi metodi si garantisce solo e soltanto il guadagno dei datori di lavoro che attraverso il ricatto si garantiscono mano d’opera a bassissimo costo.
L’amico intimo di Renzi, il patron di Eatitaly, con queste modalità dà lavoro ad un largo numero di operai immigrati pagando 3€ all’ora per il loro lavoro. (Fonte Il Fatto Quotidiano), come il metodo Fiat garantisce lavoro solo se l’operaio dimentica di essere padre o madre di famiglia.
Se ci aspettiamo che il resto della società si alzi in nostra difesa siamo solo una massa di idioti ben speranti, le difficoltà che negli ultimi anni hanno caratterizzato la vita quotidiana di questa nazione hanno chiuso tutto e tutti all’interno dei propri gusci, tutti rannicchiati e silenziosi nella speranza che il poco che ci siamo garantiti rimanga intaccato.
Natale, e nei supermercati si vede la fila di operai con il contratto a termine che fanno cesti natalizi per capi reperto o direttori di stabilimento nella speranza che la piccola bustarella, il presentino natalizio spinga per un rinnovo di contratto incerto. Precarietà questo è il loro potere. Precarietà e corruzione piccola e diffusa la loro arma.
Se non ci alziamo e difendiamo noi in prima persona i nostri diritti sanciti da leggi e costituzione siamo destinati alla morte civile. Saremo noi responsabili della nostra situazione.
Da luglio ad oggi ne ho scritte di parole, la stanchezza, la noia e la disperazione mi hanno fatto molto rallentare tanto è vero che questo mio scritto è solo il secondo per il mese di dicembre e che mi sto dirigendo, re-interessando di vecchi amori, altri soggetti di cui scrivere, altri progetti per cui combattere, i miei compagni disoccupati, le persone in difficoltà, i miei fratelli sono ormai stanchi di leggermi e giocano al 10 e lotto nella immortale speranza che qualche numero esca.
Mi avevano avvertito che nulla sarebbe cambiato, che nulla è e così deve rimanere. Non facciamo notizia neanche se ci spariamo in bocca, non facciamo numero neanche se un giorno lontano si voterà. Nel nulla mi ritirerò.
Altri progetti, altri soggetti di cui scrivere, magari di cucina una delle mie antiche occupazioni o di fotografia l’altra mia frustrante sconfitta. Credere in me stesso dopo le due più grandi sconfitte personali non è facile. Una fotografia di sofferenza non fa ragionare nessuno, la descrizione della quotidianità di un’invalido disoccupato non fa tremare nessuno.
La mia condizione di disoccupato invalido non cambierà fino al giorno che ci togliamo la polvere dalle nostre spalle ed andiamo tutti sotto le finestre di Palazzo Chigi per fare gli auguri di Natale al Bamboccio Mannaro.
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio