Per chi è quel campo da golf in quel del Sentino?

23.09.2015 10:48

Scorrazzando su FB ti capita accidentalmente di vedere un post di Sassoferrato.tv che annuncia alla popolazione intera che il 22 (ieri) si è svolto il consiglio comunale con all’ordine del giorno la questione di un mini parco eolico da fare in una delle aree più belle della zona, Montelago e di un campo da golf la cui ubicazione non è molto chiara.

 

Vivo qui da ormai 15 anni e pur non essendo nativo del luogo ho imparato ad amarlo. Amo le sue montagne, le valli piccole e nascoste, i ruscelli e le chiesette Francescane sparse qui e là per il territorio. Si credo proprio che se avessimo una classe politica decente con capacità progettuali degne il turismo potrebbe sostituire la scomparsa attività industriale di questa zona. Ricreare un tessuto sociale ed un benessere diffuso al momento qui è un’utopia.

 

Che faccio mi lamento anche di possibilità positive? Sono il solito pessimista polemico? No.

 

Quest’area dell’Appennino centrale oltre ad essere bella, amena e turisticamente valida è anche patria di cattedrali nel deserto che hanno ben diritto di essere parte integrante dei libri del malcostume storico ed endemico all’intera nazione.

 

Una Pedemontana progettata e con mezzo viadotto costruito decenni or sono alle spese della comunità intera. Un ristorante costruito in cima ad un colle a forma di nave giustamente sequestrato decenni fa, chiuso ma ancora in bella vista in una delle strade più affascinanti del centro Italia. Per non dire che in Sassoferrato oggi abbiamo una capacità ricettiva abnorme, un hotel a tre stelle, 1 country house ed un bed and breakfast a 4 stelle con sparse qua e là un numero indefinito di agriturismi il tutto costruito con i fondi garantiti dallo stato. 

Una miriade di ex campi di grano che ora producono elettricità manco fosse granturco, ovvio finanziamenti agevolati con la garanzia dello stato attraverso le sue pieghe societarie ed associative che drenano fondi europei e denaro pubblico manco fossero i discendenti delle grondaie.

 

Altro vento alle trombe lo si da al progetto di una pista ciclabile al posto della dismessa linea ferroviaria Fabriano / Pergola. Tralasciando la discutibile scelta di dismettere un ferrovia che dava trasporto a pendolari e studenti, ho imparato che da queste parti più si parla di un progetto più quelle ipotesi hanno possibilità di finanziamento europeo o statale.

 

Tutto fatto e costruito in nome e per conto di interessi privati e segreti conti correnti, mai che si sia parlato di politiche integrate del turismo o di progetti mirati al riassorbimento della disoccupazione che oggi qui viaggia a due cifre.

 

Mai che si sia chiesto uno studio di impatto ambientale se non per far lavorare i soliti e conosciuti esperti legati a doppio filo ai costruttori stessi. Mai che si sia sentito parlare di piani per il commercio o di cambiamenti al piano regolatore senza che quei cambiamenti fossero ad uso e consumo dei soliti noti.

 

Insomma c’è poco da essere ottimisti.

 

L’intera area Marchigiana ha bisogno di una classe dirigente diversa, meno attenta agli interessi dei pochi e più a quelli della comunità. L’intera nazione ha bisogno di piani industriali seri e non di interventi sul lavoro che derubano diritti a favore di una classe industriale antica che si nutre alle mammelle dello stato.

 

Io, noi disoccupati abbiamo più bisogno di progettualità politica positiva e molto poco di campi da golf.

 

 

Vostro

 

Disoccupato-incazzato-insonne

Claudio