Stranezze marchigiane e non solo.
Stranezze.
Incredibile ma vero. La regione Marche in base ad una delle tante leggi che regolano il lavoro ha ricevuto 3,800,000 € per finanziare l’apprendistato. L’assessore Bravi ripartirà la somma fra le 5 province che non esistono più ma che spendono ancora trattenendo 200,000€ a disposizione della regione per finanziare l’apprendistato di alta gamma, cioè quello mirato alla forza lavoro più qualificata.
In un mio precedente intervento vi ho parlato dei 2,300,000€ con cui la Loretta Bravi ha finanziato i corsi di qualificazione del personale dipendente da aziende private.
Tenendo conto solo di queste due iniziative regionali siamo arrivati alla non indifferente somma di 6,100,000€ che nel giro di nemmeno un mese vengono erogati a favore dell’imprenditoria privata e questo solo nella piccola regione Marche.
Ovvio che le aziende private non sono minimamente chiamate ad investire il loro denaro per qualificare, riqualificare o far divenire la propria forza lavoro decentemente in grado di produrre qualità. Per questo abbiamo l’assessore Bravi, che contemporaneamente finanzia indagini di mercato per sapere se gli uffici per l’impiego sono all’altezza del loro compito.
Un fiume di denaro viene anche speso per corsi e corsetti di qualificazione mirati ai senza lavoro. Uno fichissimo è il corso per le start up dove ti insegnano come avviare una tua azienda privata. Lì il disoccupato imparerà come produrre un piano di business da presentare alle banche o ad investitori privati che possano garantire il flusso di denaro necessario per l’avviamento della iniziativa. Peccato che attualmente le banche non sono minimamente disponibili ad erogare credito alle aziende già esistenti e che anzi stanno ancora richiamando i crediti già in essere. Ma non pensando alle critiche sulla qualità del corso sarebbe simpatico sapere quanto denaro pubblico viene speso per questo corso, quanto in realtà è costato all’organizzatore e quanto e chi si è intascato la rimanenza. Sarebbe, ma non è possibile almeno solo frequentando i siti internet istituzionali. Ma sono sicuro che qualcuno ne è ha conoscenza.
Fra fondo sociale europeo e finanziamenti dei vari ministeri le regioni Italiane gestiscono un fiume di denaro pubblico mirato al riassorbimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Una larghissima fetta finisce per organizzare e mettere in essere corsi di riqualificazione della forza lavoro già impiegata sollevando dalle casse private una loro responsabilità, e nel caso dei progetti di apprendistato il guadagno del privato è doppio dati gli sgravi fiscali e contributivi che lo regolano.
Il resto finanzia organizzazioni legate a doppio filo con il potere locale, le varie associazioni, cooperative, cooperative sociali, Onlus e chi più ne ha ne metta che organizzano corsi per disoccupati. Al momento la regione Marche non ha null’altro in cantiere. Non si parla di piani industriali, non si parla di programmazione, non si finanzia nessuna riconversione industriale o progetto mirato al parziale riassorbimento della disoccupazione che pur viaggia con cifre impressionanti in un’area che è stata vicinissima alla piena occupazione.
Ovvio che in questa situazione dove milioni arrivano in tasche che garantiscono voti il governo centrale non ha alcun interesse nell’unico progetto serio fatto finora, l’istituzione di una forma di reddito di cittadinanza. La costituzione non ne parla, sancisce solo che siamo una democrazia fondata sul lavoro, ma di chi?
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio