Una serata buia e tempestosa in Presa Diretta
Una serata buia e tempestosa in Presa Diretta.
E si ieri sera a Presa Diretta è stata una serata buia e tempestosa.
Meno male che si sono dimenticati di parlare dei disoccupati miei simili, quei vecchietti 50enni magari invalidi che non servono a nessuno perché troppo antichi per un lavoro produttivo ma troppo moderni per una pensione. Insomma meno male che non hanno parlato di me se no altro che buio e tempesta.
Che la ripresa delle assunzioni sia una bolla di sapone lo sapevamo già noi vecchietti, che è tutta una truffa allo stato, voluta, pianificata e diretta solo per giustificare lo scippo dei due diritti dei lavoratori rimasti era nelle cose. Vedere e sentire che in più a lor signori vengono fatti regalini in solido, nel caso della Fiat di Melfi 11 milioni di € statali, fa il buio, ma che se dopo tre anni i “nuovi” assunti vengono licenziati regalano un attivo di qualche migliaio di euro ciascuno al datore di lavoro non fa solo tempesta ma proprio schifo.
Così è e nessuno protesta e si incazza tranne me ed altri tre.
Vedere che a Melfi i record di produzione si fanno sulle spalle dei morti di paura e fame con 6 turni di mattina e 4 turni di notte mi fa gelare il sangue nelle vene. Il riposo del lavoratore non è più un diritto e viene concesso come fosse un regalo al decimo giorno di lavoro. Sapere che per montare un paraurti posteriore viene calcolato un tempo di lavoro di 56 secondi e che la catena è in perenne movimento mi ricorda i blues afroamericani dei campi di cotone. Buona pace delle lotte operaie per un lavoro degno e rispettoso delle criticità da incidente. In fondo la fuori c’è la fila di dita pronte ad essere mozzate per disattenzione da fatica. Avuto l’incidente fai la mia fine che la legge 68 per il diritto al lavoro degli invalidi è un pezzo di carta per il cesso.
Benedetta sia la crisi, i datori di lavoro, i padroni, devono inginocchiarsi e ringraziare santa crisi per aver regalato loro un ritorno al passato, la possibilità di rimuovere diritto e decenza nei rapporti industriali. Questo è, null'altro di meglio.
Sentire una ragazza vicino alla laurea ringraziare Merchionne per il lavoro con un contratto che è una truffa mi ha fatto lacrimare di rabbia. Marchionne dovrebbe ringraziare lei per la produzione da schiava che fa ogni giorno con due pause da 10 minuti l’una che in una fabbrica con duemila operai è il tempo minimo per una pisciata. Marchionne e la Fiat devono ancora una volta ringraziare uno stato servo di imprenditori farsa. Tutti sono capaci di fare business con i fondi e l’aiuto legale dello stato, pure io.
Poi la storia dei furbetti del jobs act che licenziano, riciclano per sei mesi in agenzia interinale e riassumono con contratti privi di tutele era prevedibile e volutamente nascosta. Poletti è uno delle Cooperative, andate alla Coop a fare la spesa e chiedete alla commessa quale è il rapporto lavorativo che subisce da anni e capirete di cosa parlo. Da uno cha va a cena con i mafiosi, che è presidente di una lega di truffatori e ladri cosa poteva lo stato pretendere?
Un far west ecco cosa è ormai il mercato del lavoro Italiano una palude piena zeppa di serpenti velenosi e non c’è Tex Willer che difende i peones.
Anzi non si perde occasione per attaccare i sindacati e limare i diritti di chi lavora, la prossima sarà l’eliminazione del diritto di sciopero magari affermando per legge che le fabbriche svolgono un servizio indispensabile alla comunità come ospedali, forze di polizia ed adesso musei e siti archeologici.
Chiudo qui con un pensiero scritto da uno bravo:
L’olocausto era legale
L’apartheid era legale
Lo schiavismo era legale
Il colonialismo era legale
La legalità è una questione di potere e non di giustizia.
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio