Vizi privati e pubbliche virtù comunali di Sassoferrato e di una intera nazione.
Vizi privati e pubbliche virtù comunali di Sassoferrato e di una intera nazione.
Nel documento delle buone intenzioni o per meglio dire gli obbiettivi gestionali del comune datato 2012 si trovano poche righe che trattano del mattatoio comunale.
In due parole visto l’aggravarsi della crisi del settore ed i costi elevati per la gestione, il comune decide di affidare il sito ad un singolo soggetto privato. Questo avrebbe dovuto garantire non solo il proseguimento delle attività di macellazione ma anche e sopratutto un risparmio considerevole sui costi sia economici che di mano d’opera che sino ad allora gravavano sulle casse comunali.
In quello stesso anno la cooperativa di Fabriano Efedra vince l’appalto ed inizia la gestione privatizzata del mattatoio.
Fin qui nulla di male. La gestione della cooperativa inizia il suo percorso con alti e bassi. Con il tempo la cooperativa lecitamente cerca di stabilizzare economicamente il suo investimento, vengono fatti lavori di ristrutturazione dello stabile a spese sia comunali che con l’uso di fondi europei e viene prodotto un progetto che mira a creare all’interno del mattatoio un laboratorio di lavorazione delle carni che dia l’opportunità di vendita diretta agli allevatori di bovini del Sentinate. Questo progetto che prende il nome di “Bovino solidale” vuole mettere in contatto diretto produttori e consumatori finali eliminando la catena di intermediazione che regola il mercato.
Nella presentazione del progetto si legge:
PUNTI DI FORZA
- Allevatore protagonista
- Trasparenza delle informazioni tra produttore ed acquirente
- Utilizzo dei mezzi informatici per la vendita e la logistica
- Verso il km 0, il più possibile
- Attenzione all’ambiente
ALLEVAMENTI COINVOLTI
Il progetto Bovino Solidale coinvolge piccole e medie aziende della parte alta della Provincia di Ancona: sono le aziende più diffuse, hanno forti legami con il territorio (il grande si sposta), sono sensibili alle pressioni del territorio e responsabili verso di esso.
Si vogliono offrire agli allevatori quei servizi necessari a metterli in grado di effettuare vendita diretta, lasciandoli protagonisti e facendo entrare nelle loro aziende i margini di trasformazione e commercializzazione che solitamente vanno in tasca ad altri.
Il progetto punta alla creazione di un Centro Servizi per gli allevatori presso il Mattatoio Comunale di Sassoferrato, gestito dalla coop Efedra.
Gli allevatori che devono portare i loro bovini presso un centro autorizzato alla mattazione, a progetto funzionante, senza ulteriori trasporti della carne potranno:
- sezionare il loro bovino presso il laboratorio del Mattatoio e predisporre dei “pacchi” di carne da offrire agli Aquirenti;
- usufruire dei servizi informatici di informazione-prenotazione offerti sempre all’interno del centro per vendere direttamente agli Acquirenti il loro bovino.
Ovviamente il mio primo pensiero è stato rivolto alla parola “solidale” che personalmente amo e che durante i miei lunghi anni di disoccupazione ho imparato ad apprezzare ancor di più. Un simile progetto che mette me acquirente in diretto contatto con un produttore che mi garantisce qualità e prezzo sostenibile non solo mi interessa ma mi fa apprezzare il libero mercato.
Importante sottolineare questo aspetto, nel libero mercato si calmierizzano i prezzi, si garantisce un controllo diretto del prodotto da parte degli acquirenti, si da sfogo alle opportunità imprenditoriali e quindi si crea lavoro.
Ottimo se non fosse che continuando a leggere:
COSA ABBIAMO FATTO
a) Sono stati organizzati incontri tra gli allevatori bovini della zona, iniziando dal Comune di Sassoferrato per ovvi motivi di vicinanza con il Centro Servizi, sia per spiegare il progetto sia per scambiare idee sui modi di portarlo avanti.
b) Sono state raccolte le prime adesioni degli allevatori.
c) E’ stato coinvolta l’amministrazione comunale di Sassoferrato, nella persona del Sindaco che ha partecipato anche ad una riunione con gli allevatori, che è proprietaria della struttura del Mattatoio e che ha il compito di realizzare il laboratorio di sezionamento.
d) L’amministrazione comunale di Sassoferrato ha realizzato il progetto per il laboratorio, sottoposto anche al parere della ASUR ed ha previsto lo stanziamento dei fondi per la realizzazione della struttura (lavori non ancora iniziati).
e) E’ in allestimento presso il sito della coop Efedra una sezione dedicata al Progetto Bovino Solidale, che presenterà gli allevatori aderenti, darà informazioni su ogni bovino che sarà venduto, permetterà agli Acquirenti di prenotare on-line i “pacchi” e raccoglierà idee, suggerimenti, dubbi e critiche da parte degli Acquirenti.
f) Con gli allevatori aderenti si sta sperimentando “in piccolo” il sistema, vendendo alcuni capi bovini sezionati presso il laboratorio di un allevatore locale, che può lavorare soltanto pochi capi l’anno.
I punti C e D mi portano a fare alcune considerazioni non di poco conto. Perché viene direttamente coinvolta l’amministrazione comunale? Perché è compito del comune realizzare il laboratorio di sezionamento? Il comune è proprietario delle mura ed è giusto e dovuto chiedere il suo assenso per la realizzazione di cambiamenti nella struttura, ma una volta ricevuto il parere favorevole gli eventuali costi non possono essere a lui demandati. Il libero mercato prevede che io affitto un locale, faccio un progetto di adeguamento della struttura alle mie esigenze e chiedo il parere del proprietario delle mura ma poi i costi economici dei lavori sono giustamente a me spettanti.
Perché il comune di Sassoferrato si è preso carico della progettazione del laboratorio e, cosa non da poco, si è fatto intermediario con la ASUR. Aprire oggi un ristorante o un negozio di alimentari è una delle avventure più brutte a cui un privato cittadino è assoggettato dalla burocrazia italiana. I regolamenti di igiene pubblica sono tali e tanti che sconforterebbero Giobbe che ha una pazienza chi Dio solo conosce.
Ma ecco ancora che si parla dello stanziamento di fondi pubblici per la realizzazione della struttura.
Non suona bene che una cooperativa privata che si candida a gestire la commercializzazione delle carni di private aziende di allevamento riceva fondi pubblici per avviare la sua iniziativa che tra le atre cose certamente andrà in diretta concorrenza con altre attività commerciali già esistenti sul territorio e che danno non poche opportunità lavorative alla comunità.
Non credo sia eticamente giusto che una iniziativa imprenditoriale privata venga sovvenzionata con fondi comunali o per altro con fondi europei che sono mirati allo sviluppo rurale (Fondo Rurale Europeo che ha dato solo per questo anno 538,000,000€ alla regione Marche). Lo sviluppo rurale di un territorio non passa dalla vendita di carne bovina ma bensì da altre attività che non hanno solo aspetti commerciali.
L’ente pubblico dovrebbe svolgere attività di controllo su quelle vendite cercando di eliminare il mal costume esistente della vendita delle carni o qualsivoglia altro prodotto alimentare al “nero”, pratica che viene svolta regolarmente e che fa concorrenza sleale alle attività regolarmente operanti sul mercato locale.
L’amministrazione comunale di Sassoferrato continua imperterrita con interventi di dubbio valore sia politico che etico che vanno a collidere con l’interesse pubblico. Dalla gestione dei musei e degli uffici per il turismo data ad un gruppo di non specificati giovani che ora dovranno associarsi in cooperativa o società per azioni o qualsivoglia altra forma associativa ma che a tuttora non hanno alcuna veste giuridica come non hanno la ben che minima direzione data dalle politiche turistico-culturali da parte dell’amministrazione che gli delega la gestione a questo ultimo intervento del Sindaco.
Ora si rischia che una interessante iniziativa si traduca in chiusure di attività commerciali territoriali con altri disoccupati che vanno ad allungare la già lunga lista di senza lavoro.
Il territorio, la nazione ha bisogno di migliori politiche più attente e misurate che non interventi a gamba tesa su equilibri territoriali già molto precari.
Vostro
Disoccupato-incazzato-insonne
Claudio